Avviamento: cos’è e come si calcola
In ambito economico-aziendale l’avviamento è rappresentato dal maggior valore che viene attribuito ad un’azienda rispetto alla somma algebrica di tutte le singole attività e passività che compongono il patrimonio. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cos’è e come si calcola.
Cos’è l’avviamento
Quando si effettua l’acquisto di un’azienda funzionante, l’importo pagato a titolo di avviamento costituisce un’immobilizzazione immateriale. Si tratta quindi di un costo che ha il requisito dell’utilità pluriennale ma non della materialità.
Per valutare un’impresa già funzionante un criterio che può essere utilizzato è quello della capitalizzazione del reddito. Facendo riferimento a questo criterio, il valore globale attribuito ad un’impresa già in funzione deriva dal valore attuale del reddito che presumibilmente sarà in grado di produrre in futuro. Il prezzo di cessione, quindi, è uguale al valore attuale del reddito futuro
Ricordiamo, inoltre, che è possibile distinguere due tipologie di avviamento:
- avviamento interno, ovvero quello derivante dalla gestione dell’azienda;
- avviamento esterno, conseguente all’acquisto di un’azienda.
Trattamento contabile e fiscale
Una volta visto cos’è l’avviamento, vediamo come deve essere iscritto in bilancio. Ebbene, dovete sapere che seguendo la regola generale l’avviamento deve essere iscritto in bilancio solamente se deriva dall’acquisizione di un’azienda. L’avviamento è una voce che viene collocato nello Stato Patrimoniale tra le immobilizzazioni immateriali alla voce BI 5).
Le relative componenti di Conto Economico, invece, si iscrivono in voci diverse a seconda che rappresentino:
- quote di ammortamento, da iscriversi nella voce dei costi della produzione B10 a;
- svalutazione, da rilevare nei costi della produzione B10 c.
Facendo riferimento all’articolo 2426 del codice civile, l’avviamento può essere iscritto in bilancio nel limite del costo sostenuto e deve essere ammortizzato per 5 anni in quote costanti. Nel caso in cui vi sia un collegio sindacale, l’iscrizione dell’avviamento può avvenire in seguito all’approvazione da parte di tale organo.
Dal punto di vista fiscale, invece, la normativa sull’avviamento fa riferimento all’articolo 103 comma 3 del TUIR. In base a quest’ultimo è possibile dedurre le quote di ammortamento dell’avviamento iscritto nell’attivo in misura non superiore a 1/18 del valore, con un’aliquota massima di ammortamento fiscale pari al 5,56%.