Come contabilizzare sconti, arrotondamenti, abbuoni e resi
Molto spesso capita di sentire usare i termini sconti, arrotondamenti, abbuoni e resi come sinonimi. Se è pur vero che tutti questi termini fanno riferimento ad una riduzione di prezzo per il cliente, in realtà hanno significati diversi e devono essere trattati dal punto di vista contabile differentemente. Entriamo quindi nei dettagli e cerchiamo di vedere assieme le differenze e come contabilizzarli.
Sconti commerciali e finanziari
Partiamo dagli sconti che, come ben saprete, indicano una riduzione di prezzo concordata con l’acquirente. Gli sconti possono essere di diverse entità e ogni azienda utilizza una tipologia di sconti diversa.
Nel caso in cui, ad esempio, un’azienda consente al proprio debitore di effettuare il pagamento anticipato di quanto dovuto, allora bisognerà rilevare:
- Clienti in Avere per rilevare l’estinzione anticipata del credito – Stato Patrimoniale, Crediti;
- Sconti passivi in Dare per rilevare una variazione economica negativa – Conto Economico, Proventi e Oneri finanziari;
- Banca c/c in Dare per rilevare l’importo pagato – Stato Patrimoniale.
A sua volta il debitore che paga prima, dovrà fare la seguente scrittura:
- Fornitori in Dare per rilevare l’estinzione del debito – Stato Patrimoniale, Debiti;
- Sconti attivi in Avere per rilevare una variazione economica positiva – Conto Economico, Proventi e Oneri Finanziari;
- Banca c/c in Avere per rilevare l’importo pagato.
Arrotondamenti
Ipotizziamo di dover pagare qualcosa il cui prezzo ad esempio è pari a 100,15 euro e il titolare vi dice che va bene pagare 100 euro. In questo caso i 15 centesimi in meno non sono uno sconto, ma un arrotondamento. Quest’ultimo, infatti, si riferisce ad una riduzione di prezzo che si verifica quando si effettua il pagamento e che si può usare quando la differenza tra importo pagato e dovuto è di pochi centesimi.
Ebbene, quando si paga un debito ottenendo un arrotondamento, allora bisogna rilevare:
- Debiti verso fornitori in Dare per rilevare il venir meno del debito – Stato Patrimoniale, Debiti;
- Banca c/c in Avere per evidenziare l’importo pagato – Stato Patrimoniale;
- Arrotondamenti attivi in Avere per rilevare la rettifica di costo – Conto Economico, Valore della produzione.
A sua volta l’azienda che applica l’arrotondamento dovrà fare:
- Crediti verso clienti in Avere per il venir meno del credito – Stato Patrimoniale, Crediti;
- Banca c/c in Dare per indicare quanto ricevuto – Stato Patrimoniale;
- Arrotondamenti passivi in Dare per rilevare la rettifica di costo – Conto Economico, Costo della produzione.
Resi
Solitamente questi due termini non sono mai considerati collegati l’uno all’altro, ma dal punto di vista contabile servono ad identificare due modi diversi per gestire la medesima situazione.
Ipotizziamo di comprare un prodotto da un sito internet e una volta giunti a casa accorgersi che non è lo stesso modello ordinato, ma uno con caratteristiche inferiori.
Ebbene, in questo caso possiamo decidere di restituire il prodotto e quindi avere un reso, oppure tenere il prodotto e chiedere un rimborso. In quest’ultimo caso, quindi, si tratta di un abbuono. Come avete potuto notare, quindi, abbuoni e resi scaturiscono dalla medesima situazione, ovvero quando la merce acquistata non è conforme a quanto ordinato.
Nel caso in cui si opti per il reso, allora bisogna distinguere resi sulle vendite e resi su acquisti. Quest’ultima voce viene utilizzata quando si restituisce tutta o parte della merce acquista al proprio fornitore. In questo caso bisogna effettuare una rettifica del costo attraverso l’apposito conto denominato Resi su acquisti. La scrittura contabile quindi sarà:
- Resi su acquisti in Avere, per rilevare la rettifica del costo
- Iva in Avere
- Fornitori in Dare onde evidenziare il venir meno del debito.
Dal suo canto l’azienda che si vedere restituire tutta o parte della merce, deve fare i conti con una rettifica del ricavo grazie alla seguente scrittura:
- Crediti verso clienti in Avere per il venir meno del credito;
- Resi su vendite in Dare, per rilevare la rettifica del ricavo;
- Iva in Dare.
Abbuoni
Così come avviene per i resi sulle vendite, anche con gli abbuoni, trattandosi di rettifiche ai valori di costo o di ricavo, non sono iscritti rilevando direttamente una diminuzione dei valori iscritti nel conto merci c/acquisti o merci c/vendite, ma in modo indiretto attraverso dei conti rettificativi.
A tal proposito ricordiamo che nel caso in cui si ottenga una riduzione del prezzo in quanto la merce ad esempio è di qualità inferiore a quella concordata, allora si tratta di abbuoni attivi e la rilevazione contabile sarà:
- Fornitori in Dare per rilevare l’estinzione del debito;
- Iva in Avere;
- Abbuoni attivi in avere onde evidenziare la rettifica del costo.
Se invece è l’azienda ad accordare al cliente una riduzione del prezzo, allora si tratta di abbuoni passivi e la rilevazione sarà:
- Crediti in Avere per rilevare l’estinzione del credito;
- Iva in Dare;
- Abbuoni passivi in Dare onde rilevare la rettifica del ricavo.